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Aumento dei buoni pasto da 8 a 10 euro, una bella sorpresa per i lavoratori dipendenti nel 2024: novità nel ddl Lavoro

Aumento dei buoni pasto da 8 a 10 euro, una bella sorpresa per i lavoratori dipendenti nel 2024: novità nel ddl Lavoro
Nell’ambito dell’esame del disegno di legge “Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale”, si va facendo sempre più concreta l’ipotesi di aumentare il valore dei buoni pasto da 8 a 10 euro. Scopriamo di che si tratta
Se sei uno di quei lavoratori che fa la pausa pranzo, da solo o in compagnia dei colleghi, tra una riunione e un’altra, alla ricerca di un buon piatto sano che non costi un occhio della testa, questa notizia ti piacerà.

E piacerà anche ad altri 3 milioni di lavoratori circa. Questo è infatti il numero di dipendenti che spendono il buono pasto all’interno di una rete nazionale pari a circa 170 mila esercizi convenzionati.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio.
È di oggi la notizia che l’ANSEB è intervenuta in audizione nella commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro del Senato, accogliendo positivamente la proposta in esame di aumento del valore del buono pasto.

Ma cos'è l’ANSEB?
Si tratta dell'Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni Pasto (ANSEB), associazione di rappresentanza delle aziende attive nei servizi sostitutivi di mensa.
Diciamo dunque che l’ANSEB è direttamente, e positivamente, coinvolta nella vicenda di cui parliamo ed è per questo che ha partecipato con una audizione ai lavori della commissione.
In particolare, ANSEB ha sottolineato l’importanza per il proprio settore produttivo della misura che aumenta l’importo detassato del buono pasto giornaliero da 8 a 10 euro.

Appare evidente, infatti, soprattutto in questo periodo storico contrassegnato da un alto tasso di inflazione, che un provvedimento del genere donerebbe un po’ di sollievo a tanti lavoratori, proteggendo il loro potere di acquisto e garantendo un minimo di adeguamento al costo della vita, ed in particolare della pausa pranzo.

L'inflazione, incidendo sui prezzi al consumo, ha comportato un innalzamento generale delle spese legate all'alimentazione, influenzando direttamente anche il costo della pausa pranzo per i lavoratori.

Questo impatto si riflette nei prezzi dei pasti consumati al ristorante o al bar, con il costo medio che varia da 8,10€, per un semplice panino con bevanda e caffè, fino a 15,00€ per un menù completo. In questo contesto, la pausa pranzo non è più un break lavorativo alla portata di tutti, ma diventa una spesa da considerare attentamente.

Anche per questo motivo sono sempre di più le aziende italiane che scelgono il buono pasto come strumento in grado di contemperare le proprie esigenze di produttività con quelle di welfare aziendale a beneficio dei propri dipendenti. Oggi sono circa 150 mila imprese.

Dunque, come fa notare l’ANSEB, l’aumento detassato del buono pasto da 8 a 10 è una notizia felice non solo per 3,5 milioni di lavoratori: ci sarebbero anche effetti positivi che andrebbero a ripercuotersi a cascata anche sulla rete dei merchant e sui consumi.


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