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Invalidità civile, basta visite di rivedibilità per le persone con disabilità: ecco le novità dalla Ministra Locatelli

Invalidità civile, basta visite di rivedibilità per le persone con disabilità: ecco le novità dalla Ministra Locatelli
Invalidità civile e visite di revisione: cosa succederà?
La Ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli, dice "basta" alle visite di rivedibilità per gli invalidi civili. Si tratta, secondo la politica, di una pratica umiliante che va eliminata.
Ma cosa sono le visite di revisione? Sono le visite a cui, periodicamente, sono chiamati a sottoporsi i soggetti che beneficiano delle prestazioni assistenziali collegate all'invalidità civile, per la verifica della permanenza delle condizioni patologiche contenute nel verbale sanitario di accertamento dell’invalidità civile.

L’INPS, difatti, accerta l’esistenza e la successiva permanenza delle minorazioni civili secondo le modalità definite dal combinato disposto dell’art. 2 della legge 30 marzo 1971, n. 118, dell’art. 37, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, dell’art. 20, comma 2, del d.l. 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e dell’art. 5, comma 5, del Regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 1994, n. 698.
Per quanto riguarda le visite di verifica, l’art. 25, comma 6-bis, del d.l. 24 giugno 2014, n. 90, inserito in sede di conversione dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, ha introdotto parziali innovazioni nell’iter procedurale di tali visite, prevedendo, in particolare, che “nelle more dell’effettuazione delle eventuali visite di revisione e del relativo iter di verifica, i minorati civili e le persone con handicap in possesso di verbali in cui sia prevista rivedibilità conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefìci, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura. La convocazione a visita, nei casi di verbali per i quali sia prevista la rivedibilità, è di competenza dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).”
L'INPS, quindi, ha un espresso obbligo normativo di procedere alla verifica della permanenza delle condizioni patologiche contenute nel verbale sanitario, dovendo verificare l’evoluzione nel tempo del quadro clinico dei soggetti che ricevono le prestazioni assistenziali.

Con il messaggio 25 febbraio 2022, n. 926, l’INPS, due anni fa, ha comunicato le nuove modalità operative di revisione delle prestazioni assistenziali collegate all’invalidità civile, finalizzare a rendere il procedimento più celere e meno gravoso per i soggetti interessati.
In particolare, agli interessati è data la possibilità di allegare la propria documentazione sanitaria tramite il servizio online "Allegazione documentazione Sanitaria Invalidità Civile" per una valutazione sugli atti ma, se la documentazione non è ritenuta sufficiente, l’Istituto fissa un appuntamento per una visita diretta.

E se non ci si presenta alla visita?
Nel caso non sia possibile presentarsi, andrà prodotta una documentata giustificazione indicando motivi amministrativi o sanitari. Difatti, in assenza di idonea giustificazione, la mancata presentazione alla visita di revisione comporta, come effetto, la necessaria sospensione della prestazione e dei benefici correlati e, successivamente, la relativa revoca ex art. 37 della legge n. 448/1998 e art. 5, comma 5, del Regolamento di cui al D.P.R. n. 698/1994.

Tutto questo, però, sembra destinato a cambiare. La Ministra Locatelli, infatti, ha affermato che la circostanza che dopo uno, due, tre anni, le persone, anche con disabilità accertata, si debbano presentare nuovamente davanti alla Commissione non è ammissibile, ma umiliante per le persone e le famiglie.
Ha quindi specificato che il Governo, con la legge delega in materia di disabilità, sta lavorando su aspetti importanti e, tra le priorità, vi è proprio la necessità di semplificare l'iter di accertamento della condizione di invalidità, in particolare eliminando le visite ripetute di rivedibilità.
Tra le altre novità su cui si sta lavorando, inoltre, vi sono l'introduzione di un Garante nazionale sui diritti delle persone con disabilità e anche l'accessibilità delle pubbliche amministrazioni.


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