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Telemarketing selvaggio, addio (finalmente) alle telefonate moleste dei call center: nuove sanzioni, stop a numeri falsi

Telemarketing selvaggio, addio (finalmente) alle telefonate moleste dei call center: nuove sanzioni, stop a numeri falsi
In via di introduzione nuove misure contro il telemarketing selvaggio: più sanzioni e poteri all’Agcom, lotta allo spoofing. Vediamo di cosa si tratta
Ormai è storia di tutti i giorni: veniamo infastiditi pressoché quotidianamente da chiamate indesiderate provenienti da call center, e ciò avviene nonostante le regole già in vigore.

Per questo il Governo ha pensato di provvedere a una ulteriore “stretta” su tali pratiche commerciali scorrette e abusive.

Infatti il 20 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un decreto che si propone di modificare il Codice delle comunicazioni elettroniche, ovvero il D. Lgs. n. 259/2003, nel senso di una maggiore tutela degli utenti.

Quali sono i punti salienti dell’intervento del Governo? Inasprimento delle sanzioni, blocco delle chiamate effettuate con numeri falsi, colpire i call center che non rispettano le norme.

Ma esaminiamo nel dettaglio le principali novità in arrivo nel settore della tutela contro il c.d. telemarketing selvaggio.

In primo luogo, la difesa contro tali pratiche - che possono non solo rivelarsi fastidiose ma anche, in alcuni casi, condurre a vere e proprie truffe - passa attraverso un rafforzamento dei poteri del Mimit (vale a dire il Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dell’Agcom (ovvero l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).

Sotto questo profilo si interviene innanzitutto sulle sanzioni: è previsto infatti che tanto il Mimit quanto l’Agcom abbiano il potere di irrogare sanzioni nei confronti dei call center che commettono “pratiche commerciali sleali, frodi o abusi o non ottemperano agli ordini e alle diffide”.

Gli importi delle sanzioni sono piuttosto salati, e partono da un minimo di 50mila euro per arrivare fino a un milione di euro.

Una delle novità più rilevanti è rappresentata proprio dall’attribuzione di tali poteri sanzionatori all’Agcom.

Infatti, fino a oggi, erano l’Antitrust (o, meglio, l’AGCM, ossia l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e il Garante della Privacy - ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze - a poter applicare sanzioni contro soggetti come call center e operatori telefonici.

Viceversa, l'Agcom non aveva poteri sanzionatori esercitabili nei confronti dei call center “indisciplinati”: l’unica eccezione era rappresentata da quei call center che avessero aderito al nuovo Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, di recente introduzione (febbraio 2024) e di recentissima approvazione (marzo 2024). Le regole contenute nel Codice di condotta, peraltro, non sono ancora entrate pienamente a regime perché occorrono ulteriori passaggi; si tratta, comunque, di un importante passo avanti.

Ma torniamo all’oggetto specifico di questa trattazione, ossia il decreto sul telemarketing selvaggio.

Infatti l’ampliamento dei poteri dell’Agcom non riguarda soltanto l’irrogazione di sanzioni in denaro.

Anzi, con il nuovo decreto si attribuisce all’Agcom anche il potere di contrastare in maniera più efficace una “piaga” molto diffusa, quella delle telefonate provenienti da un numero alterato: nello specifico, viene stabilito il potere dell’Agcom di ordinare - e non più solo di chiedere agli operatori telefonici - di bloccare le telefonate fatte con numero alterato.

Il pensiero va alle numerose chiamate che a tutti noi capita di ricevere dall’estero, ma “camuffate” mediante una numerazione nazionale.

Con i nuovi poteri, l’Agcom avrà la possibilità di “imporre limitazioni per bloccare comunicazioni provenienti dall’estero che illegittimamente usano numerazione nazionale per identificarne l’origine, come i call center, o per bloccare siti che forniscono App, sistemi software o servizi illegittimi, ad esempio cash for sms (remunerazione illegittima degli utenti finali di altri operatori), creazione di reti parallele (dark web) che possono anche essere utilizzare per attività illecite (violazione dei diritti d’autore, violazione della privacy, pedopornografia, furto d’identità)”.

Un esempio: il c.d. spoofing.

Tra le finalità delle nuove norme c’è appunto anche quella della lotta allo “spoofing”.

Va detto subito che lo spoofing è una pratica illecita e vietata.

In cosa consiste?

Anche se il termine può risultare sconosciuto, in realtà si tratta di un fenomeno di cui sicuramente ognuno di noi ha avuto esperienza almeno una volta nella propria vita di utente dei servizi telefonici.

Infatti per spoofing si intende la pratica di effettuare chiamate mediante numeri di cellulare “falsi”, generati in automatico, ma in maniera tale da apparire veri: è facile comprendere come questo tipo di attività sia particolarmente insidiosa, anche perché chiaramente volta a trarre in inganno i destinatari delle telefonate oltre che ad eludere i controlli.

Alla luce di tutto ciò - considerando anche che i colpevoli di spoofing sono di frequente call center localizzati in Paesi extraeuropei - si comprende l'importanza di bloccare in radice lo spoofing, mediante i poteri attribuiti all’Agcom.


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