Panorama Panorama

  • I dimenticati degli affetti avversi – Panorama in edicola
    by Redazione Panorama on 14 Maggio 2024 at 20:00

    L’editoriale del direttorePerché in Italia è difficile parlare di effetti avversi dei vaccini anti-Covid? La scorsa settimana la multinazionale anglo-svedese AstraZeneca ha annunciato il ritiro del suo farmaco in tutto il mondo. Ufficialmente il siero contro il Coronavirus è stato tolto dal commercio perché non più richiesto: conclusa la pandemia sarebbe finita anche la necessità di sottoporsi all’iniezione.Vaccini le indagini negateMigliaia di americani hanno denunciato di essere vittime degli effetti avversi da siero anti-Covid. Ma nonostante la gravità delle patologie riscontrate, di cui molti soffrono ancora, la sanità pubblica non approfondisce la ricerca su sicurezza ed esiti delle immunizzazioni.Superba retromarciaL’inchiesta della procura del capoluogo ligure, culminata con l’arresto del presidente Giovanni Toti, porta con sé un rischio: fermare la «rivoluzione» che ha scosso la città da un immobilismo durato decenni.Il sorpasso. Perché il cervello oggi si ammala più del cuoreLe disfunzioni neurologiche sono ormai la prima causa di patologia a livello mondiale, superando i problemi cardiaci (che mantengono però la mortalità più alta). Ma cosa sta succedendo a questi due organi così importanti per il nostro benessere?Bhutan. Viaggio nel regno del drago tonanteIncastonato nel cuore dell’Asia, grande il doppio della Lombardia, è uno dei Paesi più «elevati» al mondo. Aggrappato all’Himalaya, spazia da foreste rigogliose a risaie a perdita d’occhio. Fuori dalle rotte del turismo di massa, sta diventando una nuova meta per gli amanti degli itinerari a lungo raggio. Templi buddhisti, città moderne e accoglienti (non esistono i semafori) e una filosofia di vita, sancita per legge dal re, che si basa sull’indice di «Felicità interna lorda».TUTTE LE NEWS

  • Festival di Cannes 2024, i film più attesi
    by Simona Santoni on 14 Maggio 2024 at 18:00

    Il 77° Festival di Cannes impelle. L’onore dell’apertura, stasera, al film Le deuxième acte di Quentin Dupieux, francese dal cinema imprevedibile e stravagante, curiosamente divertente. Dal 14 al 25 maggio 2024 sono 22 i lungometraggi a contendersi la Palma d’oro, che sarà assegnata dalla giuria capitanata da Greta Gerwig, la regista di Barbie. Al suo fianco, tra i giurati, anche il nostro Pierfrancesco Favino. Ci sarà solo Paolo Sorrentino a rappresentare l’Italia nel concorso principale. Sotto Un Certain Regard, invece, I dannati di Roberto Minervini (dal 16 maggio già nelle sale). È stata inoltre aggiunta nella Selezione ufficiale la proiezione del primo episodio della serie tv L’arte della gioia: Valeria Golino, attrice felicemente passata alla regia, tenta l’impresa ardua di tradurre l’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza (la serie Sky Original arriverà poi al cinema in una prima parte il 30 maggio, in una seconda dal 13 giugno). Curiosi di sapere chi conquisterà i favori di Gerwig, snoccioliamo qui i 10 film più attesi del Festival di Cannes 2024.Megalopolis di Francis Ford CoppolaÈ appena uscito il primo teaser trailer dell’epico Megalopolis, film in concorso, kolossal by Francis Ford Coppola. E subito si intuisce l’ambizione del progetto dal cast nutrito, con inquadrature dinamiche su una società utopica. Epopea romana ambientata in un’America moderna immaginaria, vede Adam Driver protagonista, come architetto avveniristico con il potere di fermare il tempo, in opposizione a Giancarlo Esposito, sindaco conservatore. E in mezzo al loro conflitto una donna, figlia del secondo, desiderata dal primo, interpretata da Nathalie Emmanuel. Nel cast anche Dustin Hoffman, Jason Schwartzman, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jon Voight, Kathryn Hunter, Grace VanderWaal, Chloe Fineman, James Remar.Coppola iniziò a scrivere Megalopolis nel 1983. Ha finanziato la produzione con la vendita di una parte significativa del suo impero vinicolo. C’è molta attesa. Dopo una prima proiezione privata, il film da molti è stato giudicato «invendibile», difficile da posizione e da distribuire. Megalopolis – Teaser Trailer Furiosa: A Mad Max Saga di George MillerAnya Taylor-Joy e Chris Hemsworth sono i protagonisti di Furiosa: A Mad Max Saga, l’atteso ritorno all’iconico mondo distopico che il pluripremiato regista australiano George Miller ha creato più di 40 anni fa, con gli emblematici film di Mad Max.Miller ora volta nuovamente pagina con un’avventura d’azione che rivela le origini del personaggio che si è fatto conoscere per la prima volta in Mad Max: Fury Road (2015), l’imperatrice Furiosa dal braccio mondo, che allora fu interpretata da Charlize Theron. Ora invece, nelle sue imprese da giovane, la incarna l’ex «Regina degli scacchi» Taylor-Joy.A Cannes fuori concorso, il film sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 23 maggio 2024 da Warner Bros. Pictures.Parthenope di Paolo Sorrentino Unico film italiano nel concorso principale del Festival di Cannes 2024, Parthenope è stato girato tra Napoli e Capri ed è una co-produzione Italia-Francia. Nel cast, tra i vari, Isabella Ferrari, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli.Il film racconta, nelle parole di Paolo Sorrentino, «il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male».Paolo Sorrentino è amato a Cannes, dove ha vinto diverse volte senza però mai conquistare il premio più ambito, la Palma d’oro. È stato Premio della giuria per Il divo e Premio della giuria ecumenica per This must be the place. Kinds of Kindness di Yorgos LanthimosFresco di quattro Oscar vinti per Povere creature, Lanthimos torna subito con un nuovo film, nuovamente affidandosi alla sua attrice di riferimento, Emma Stone, e a Willem Dafoe e Margaret Qualley.Film in concorso, Kinds of Kindness è una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa in mare sia tornata e sembri un’altra persona; e una donna determinata a trovare una persona specifica con una speciale abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.Nel cast anche Jesse Plemons, Hong Chau, Joe Alwyn, Mamoudou Athie e Hunter Schafer. Immagine del film “Kinds of Kindness” (Foto: Festival di Cannes)Oh, Canada di Paul SchraderPaul Schrader, regista americano della Nuova Hollywood, già sceneggiatore di Taxi driver e regista di cult come American Gigolò e titoli più filosofici come Cane mangia cane e First Reformed – La creazione a rischio, torna a Cannes in concorso.Oh, Canada racconta la storia di uno scrittore tormentato sull’orlo della morte. Famoso documentarista, concede un’intervista finale a uno dei suoi ex studenti, per raccontare finalmente tutta la verità sulla sua vita. Una confessione filmata davanti agli occhi della sua ultima moglie…Ghiotto il cast: Richard Gere, Jacob Elordi, Uma Thurman, Victoria Hill.Horizon: An American saga di Kevin CostnerDopo Balla coi lupi, gran successo del 1990, Kevin Costner punta ancora sul western, da regista e attore. Diviso in due capitoli, al Festival di Cannes 2024 sarà proiettato fuori concorso Horizon: An American Saga, Chapter 1.Costner racconta la storia epica dell’espansione del West americano, prima e dopo la Guerra Civile, tra i nativi americani che videro le loro terre colonizzate e uomini decisi a stabilirvisi a ogni costo. In un affresco di ampia portata in cui destini molteplici si intersecano, sogni e speranze affrontano ostacoli e crudeltà, a beneficio dello spettacolo cinematografico.The shrouds di David Cronenberg Dopo Crimes of the Future, film che segnò il suo ritorno al new horror nel 2022, il regista canadese torna al Festival di Cannes, in concorso, e ancora avvalendosi dell’attore francese Vincent Cassel. È lui protagonista di The shrouds. Interpreta Karsh, cinquantenne, importante uomo d’affari che, inconsolabile per la morte della moglie, inventa la GraveTech, una tecnologia rivoluzionaria e controversa che consente ai vivi di monitorare i cari defunti nei loro sudari. Una notte però diverse tombe, inclusa quella di sua moglie, vengono profanate. Karsh si propone di rintracciare gli autori del reato.Limonov – The ballad di Kirill SerebrennikovIspirato al romanzo bestseller di Emmanuel Carrère, il film è la storia di Eduard Limonov, dissidente russo morto dopo una lunga malattia nel 2020. Militante rivoluzionario, delinquente, scrittore underground, maggiordomo di un miliardario a Manhattan ma anche poeta, amante delle belle donne, un guerrafondaio, un attivista politico, un romanziere che ha scritto della propria grandezza. E attraverso la vita di Limonov si compie un viaggio attraverso la Russia, l’America e l’Europa durante la seconda metà del XX secolo.Film in concorso, Limonov – The Ballad ha come protagonisti Ben Whishaw nei panni di Limonov e Viktoria Miroshnichenko in quelli di sua moglie Elena. Uscirà in Italia distribuito da Vision Distribution.The Substance di Coralie FargeatDopo essersi fatta notare con il suo esordio nel lungometraggio Revenge del 2017, un rape and revenge femminista girato nel deserto marocchino, la regista francese è subito in concorso al Festival di Cannes 2024. Con un body horror. È sicuramente destinato a far parlare di sé e, probabilmente, a sconvolgere il pubblico, The Substance, dal cast ben polposo: Demi Moore, Margaret Qualley, Dennis Quaid. Tra le prime immagini svelate, c’è quella alquanto disturbante di un corpo grossolanamente ricucito sulla schiena. Brrr. La trama promessa dalla Croisette dice: «Hai mai sognato una versione migliore di te stesso? Dovresti provare questo nuovo prodotto: The Substance. Mi ha cambiato la vita. Con The Substance puoi generare un’altra versione di te stesso, più giovane, più bella, più perfetta… Basta condividere il tempo. Una settimana per uno, una settimana per l’altro. Un equilibrio perfetto di sette giorni. Facile, vero? Se segui le istruzioni, cosa potrebbe andare storto?». Immagine del film “Caught by the tides” (Foto: Festival di Cannes)Caught by the tides di Jia Zhang Ke«Vedremo una Cina che non siamo abituati a vedere», ha promesso il delegato generale del Festival di Cannes Thierry Frémaux. Figura portante della Sesta Generazione del cinema cinese, coraggiosa fucina di autori indipendenti, Jia Zhang Ke, Leone d’Oro 2006 a Venezia con Still life, sceglie di misurarsi con il linguaggio dei sentimenti. Presenta un racconto che attraversa quasi venticinque anni di storia, dal 2000 a oggi, seguendo le dinamiche amorose di una coppia e le dinamiche sociali di una nazione. Quasi venticinque anni di vita privata riflessi dentro quasi venticinque anni di vita pubblica: il ritratto romantico di Guao Bin e Qiao Qiao (Zhao Tao, musa del regista), anime gioiose e fragili, e il ritratto inedito di un Paese in continua profondissima trasformazione. Film in concorso, Caught by the tides (titolo originale Feng liu yi dai) offre la chiave e l’occasione per decifrare la Cina contemporanea, riflettendo in parallelo sull’evolversi delle emozioni individuali e sull’evolversi delle emozioni collettive. Uscirà in Italia distribuito da Tucker Film.

  • Superbonus, in aula continua la battaglia nella maggioranza
    by Giorgia Pacione Di Bello on 14 Maggio 2024 at 17:56

    Si alza la tensione in Parlamento. Oggi si dovevano votare i subemendamenti in modo da far arrivare domani in Aula il testo sul superbonus. Ieri Forza Italia sul piede di guerra aveva dichiarato di star lavorando a degli emendamenti, da presentare oggi, per eliminare la retroattività sulla nuova misura del bonus 110% e per posticipare l’entrata in campo della sugar tax. La giornata non è stata priva di colpi di scena. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti espresso parere contrario ai subentranti di Forza Italia all’emendamento governativo sul Dl Superbonus che intervenivano sulla retroattività dell’allungamento a 10 anni delle detrazioni del 110% e il relatore del testo, Giorgio Salvitti, ha riferito che dopo la pausa delle 18 si riprenderà a votare gli emendamenti all’articolo 7, 8 e 9, procrastinando invece, per ora, il nodo della retroattività del superbonus che è contenuto all’articolo 1. La questione sulla retroattività, ricordiamo, prevede di allungare obbligatoriamente da quattro a 10 anni la detraibilità dei crediti e ha valenza a partire dal 2024. Questo implica che chi ha lavori a cavallo tra il 2023 e 2024 avrà due diverse compensazioni. Mentre per tutti quelli che hanno iniziato i lavori dal 1° gennaio di quest’anno, se l’emendamento non dovesse cambiare, la detrazione sarà spalmata su 10 anni. Il tema sollevato da Forza Italia sta inevitabilmente caratterizzando il dibattito parlamentare visto che, dopo la risposta del Mef, si è anche ipotizzato il non riuscire a trovare una sintesi in commissione con la possibile soluzione di un voto contrario in Aula: “In una coalizione metodo e dialogo non devono mancare, mai. Noi andiamo avanti con le nostre battaglie non negoziabili”, dichiara Alessandro Cattaneo, capo dei dipartimenti di Forza italia ad Affari Italia aggiungendo che stiamo “valutando, non è escluso” di votare contro in aula al Senato nel caso in cui non ci fossero modifiche al provvedimento del superbonus. Modifiche che sarebbero possibili solo nel caso in cui si trovassero le coperture finanziarie necessarie: “da parte di Forza Italia vanno bene (le contestazioni), anche noi siamo apertissimi a soluzioni diverse, se si trovano le risorse. Togliere questo emendamento del Mef vale complessivamente circa 12 miliardi. Si può ragionare di tutto. Il taglio del cuneo fiscale per un anno vale circa 10 miliardi”, ha dichiarato Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’attuazione del programma di governo, a margine dell’incontro con la Confcommercio a Roma, sulla questione del superbonus.Da sottolineare che questo continuo cambio e irrigidimento delle regole a distanza ravvicinata miete vittime nuove ogni volta, sia tra le imprese che tra i contribuenti che rimangono impigliati nelle maglie delle ultime novità fiscali sul bonus 110%. Arriva un nuovo fondo per il superbonusPer affrontare il problema dei crediti fiscali delle banche relativi ai bonus edilizi, si sta valutando, nell’ambito delle interlocuzioni tra intermediari e governo, la creazione di un veicolo finanziario specializzato, che si dovrebbe chiamare Fondo di acquisto crediti edilizi (Face). Questo strumento, secondo il Centro studi di Unimpresa, sarebbe istituito per acquistare i crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi, come il superbonus 110%, dalle banche e sarebbe capitalizzato attraverso una combinazione di investimenti pubblici e privati. Il governo dovrebbe fornire una parte del capitale iniziale, mentre il resto potrebbe provenire da investitori istituzionali, fondi pensione e altri investitori privati. Quando al funzionamento, il Face acquisterebbe i crediti fiscali dalle banche a un prezzo concordato, che rifletterebbe una valutazione del rischio adeguata. In questo modo si andrebbero a liberare gli istituti di credito, migliorando così la loro liquidità e il bilancio. Il processo di riscossione sarebbe gestito da una squadra di specialisti in gestione crediti e fiscalità. Sugar taxSulla tassa sullo zucchero, che in una prima bozza, sarebbe dovuta entrare in vigore a luglio 2024, il clima è molto più sereno e sembra che l’accordo lo si stia trovando. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, all’evento della Verità ha sottolineato come “Stiamo facendo in queste ore uno sforzo per cercare, molto faticosamente, una copertura finanziaria per rinviare l’entrata in vigore (della sugar tax),al primo di gennaio del 2025. Credo che alla fine ci arriveremo però credo che non sia questo il tema centrale della politica economica di questo Paese”.

  • Cannes 2024: i look più belli
    by Mariella Baroli on 14 Maggio 2024 at 17:15

    In scena fino al 25 maggio 2024 presso il Palais des Festivals et des Congrès, la 77esima edizione del Festival di Cannes ospita alcune delle star più celebri del panorama internazionale. Un’edizione storica poiché per la prima volta sarà una donna a rivestire il ruolo di presidente della giuria. L’onore va a Greta Gerwig, acclamata regista di Barbie, già sbarcata in Croisette con un look firmato Maison Margiela.A inaugurare la manifestazione anche la pluripremiata Meryl Streep che, durante la serata di apertura, riceverà la Palma d’Oro alla carriera. Tra le celebrità più attese a Cannes: Cate Blanchett, presente al Festival con due film — Megalopolis di Francis Ford Coppola e Rumors di Evan Johnson — Demi Moore; Diane Kruger in coppia con Vincent Cassel in Les Linceuls; Uma Thurman insieme a Richard Gere e Jacob Elordi in Oh Canada; Anya Taylor-Joy; Selena Gomez; Barry Kheogan; la vincitrice di due premi Oscar Emma Stone con una nuova pellicola firmata da Yorgos Lanthimos; Léa Seydoux; Louis Garrel; Chiara Mastroianni; Hunter Schafer; Michelle Pfeiffer e Catherine Deneuve. 14 maggio 2024Meryl Streep in un abito color cipriaHelena Christensen in bianco e gioielli PomellatoTaylor Hill in un abito lungo bianco e neroJane Fonda in un tailleur nero e gioielli PomellatoGreta Gerwig in un abito di paillettes dallo scollo profondo firmato GucciEva Green in un abito couture Armani Privé della collezione SS16

  • Continua la purga sovietica di Putin: Patrushev è il suo nuovo consigliere
    by Stefano Piazza on 14 Maggio 2024 at 17:13

    Non si ferma la purga in stile sovietico messa in atto da Vladimir Putin dopo che questa mattina è stato arrestato il tenente generale Yuri Kuznetsov capo della direzione principale del personale del Ministero della difesa della Federazione Russa. Lo hanno riferito le forze dell’ordine alla TASS. «Il tenente generale Kuznetsov è stato arrestato come sospettato di un reato penale. L’indagine sul caso è condotta dal dipartimento investigativo militare principale del comitato investigativo della Federazione Russa. Gli investigatori hanno già presentato domanda al tribunale per selezionare un preventivo misura per il generale sotto forma di detenzione», ha detto una fonte informata sui fatti dell’agenzia. Secondo quanto riportano i media russi è stata effettuata una perquisizione sul posto di lavoro di Kuznetsov, così come a casa sua. Altri dettagli del procedimento penale non sono stati resi noti ma è certo che l’alto ufficiale è coinvolto in un giro di tangenti come il viceministro della Difesa Timur Ivanov arrestato lo scorso 24 aprile, che è accusato «di aver accettato tangenti su scala particolarmente ampia».Dal 2010 al 2023 Kuznetsov è stato capo dell’ottava direzione dello stato maggiore generale delle forze armate della Federazione Russa. Questo organismo si occupa delle questioni relative al servizio di protezione dei segreti di stato presso il Ministero della Difesa. Come indicato sul sito web del dipartimento della Difesa, Kuznetsov è stato nominato capo della direzione principale del personale del ministero della Difesa russo nel maggio 2023. Oggi si sono chiariti anche i destini di Sergey Shoigu, che è stato nominato segretario del Consiglio di sicurezza russo che supervisionerà il servizio federale russo per la cooperazione tecnico-militare ma non ne sarà il capo, come ha precisato il portavoce della stampa presidenziale russa Dmitry Peskov: « Il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergey Shoigu supervisionerà il lavoro del Servizio federale per la cooperazione tecnico-militare. Non sarà lui il capo di questo servizio» ha detto Peskov, aggiungendo che « il servizio è diretto da Dmitry Shugayev». Peskov ha negato che la rimozione di Sergei Shoigu dalla carica di ministro della Difesa e la sua nomina a segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale rappresenti una retrocessione per lui. Secondo il decreto del presidente russo Vladimir Putin sulla nuova struttura dell’esecutivo russo, il Servizio federale per la cooperazione tecnico-militare, precedentemente sotto il controllo del Ministero della Difesa russo, è stato posto sotto la sua diretta subordinazione. Putin aveva precedentemente nominato Shoigu, ministro della Difesa russo dal 2012, segretario del Consiglio di sicurezza russo per succedere a Nikolay Patrushev, sollevato dall’incarico a causa del trasferimento ad un altro incarico. Stamani è stato annunciato che il settadueenne Patrushev ricoprirà il ruolo di consigliere di Vladimir Putin e il suo silenzio alimenta varie speculazioni. Il politologo Fjodor Krasheninnikov a Novaja Gazeta Europe ha detto che «date la stretta relazione di Patrushev con Putin e le sue ambizioni, è improbabile che riceva un incarico di poco conto». In tal senso è possibile che l’ex capo dell’FSB possa anche diventare il nuovo capo dell’amministrazione presidenziale, al posto di Anton Vajno. Sempre su Patrushev il politologo Konstantin Kalachiov a News.ru ha affermato: «Considerando le sue capacità, il suo talento e l’esperienza, l’unica opzione plausibile è che assuma un ruolo nell’amministrazione presidenziale. È difficile immaginarlo come semplice vice di qualcun altro». Nel tardo pomeriggio ci ha pensato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fare chiarezza tanto che ha detto che Patrushev si occuperà di industria cantieristica navale: «Questo incarico naturalmente, è di natura leggermente diversa, si tratta di un ramo assolutamente strategico, ampio, molto complesso e la vasta esperienza di Nikolay Platonovich giocherà un ruolo molto importante». Patrushev nel 1974, come scrive la Tass, si era laureato all’allora Istituto navale di Leningrado, State Marine Technical University di San Pietroburgo. Oltre a Patrushev, Vladimir Putin ha designato Alexei Dyumin, fino ad ora governatore della regione di Tula, tra i suoi consiglieri. Questa informazione è stata riportata dal sito ufficiale del Cremlino, citato dall’agenzia Tass. Dyumin, 51 anni, è considerato da molti osservatori come una stella nascente nel panorama politico russo, e di recente Putin ha avuto un colloquio privato con lui. Nel suo nuovo ruolo, Dyumin sarà responsabile delle questioni legate all’industria della Difesa, allo sport e all’attività del Consiglio di Stato, come ha evidenziato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax. Infine, sempre a proposito di Nikolai Patrushev, vale la pena rileggere cosa ha scritto il 28 marzo 2023 su The Spectator, l’analista Mark Galeotti: «Se dovessi scegliere la figura che mi spaventa di più nella cerchia ristretta di Vladimir Putin, direi che è Nikolai Platonovich Patrushev, segretario del Consiglio di Sicurezza e la cosa più vicina a un consigliere per la sicurezza nazionale nel sistema russo. Il profilo di Patrushev è cresciuto costantemente come causa e sintomo della deriva del sistema verso l’imperialismo nazionalista, ed egli incanala al meglio gli impulsi peggiori all’interno della cricca di Putin. Ogni volta che parla, vale purtroppo la pena ascoltarlo».

  • La7 pronta a ospitare due confronti in vista delle Europee
    by Redazione Panorama on 14 Maggio 2024 at 16:46

    Enrico Mentana ha condiviso sui suoi profili social l’intenzione da parte di La7 di ospitare due confronti tra tutti i leader in vista delle elezioni europee del prossimo giugno.Nella comunicazione del direttore di TgLa7 si legge: «D’intesa con i vertici di La7 ufficializzo la proposta di due confronti televisivi tra i leader delle liste in lizza per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno. I confronti avranno luogo mercoledì 5 e giovedì 6 giugno alle 21.20: prendendo l’ultimo sondaggio Swg divulgabile, quello del 23 maggio, riserveremo la serata del 6 giugno ai rappresentanti delle liste maggiori».

  • Il Presidente Meloni partecipa a “Il Giorno de La Verità”
    by Redazione Panorama on 14 Maggio 2024 at 16:33

    Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa a “Il Giorno de La Verità” a Milano presso la Fondazione Catella. L’ intervista con il direttore Maurizio Belpietro.

  • Gucci Cruise 2025: Englishness con accento italico
    by Mariella Baroli on 14 Maggio 2024 at 15:55

    La Tate Modern è palcoscenico della collezione cruise firmata da Sabato De Sarno per Gucci. Il direttore creativo prosegue così il suo racconto estetico in un luogo che, come lui stesso racconta, è riuscito ad accoglierlo e ascoltarlo. Una città che con la maison fiorentina vanta un legame importante, a partire dal Savoy Hotel dove Guccio Gucci immaginò per la prima volta un suo marchio di valigeria. De Sarno definisce la nuova collezione una sua espressione più veritiera, romantica a contraddittoria, spiegando: «Mi piace prendere qualcosa che pensiamo di conoscere e cambiarne le regole, spingendolo al limite, ma senza mai snaturarlo. Muoverlo verso il suo opposto e scoprire armonia». Così Gucci Cruise 2025 si basa su una serie di dicotomie e giochi di equilibrio tra rigore e stravaganza, solidità e delicatezza. I codici vestimenti di correttezza e appropriatezza vengono sovvertiti, utilizzati come strumento di provocazione attraverso capispalla corti realizzati in gabardine — tecnica dal taglio rigoroso — giustapposti a motivi floreali di camomilla selvatica, che accarezzano il corpo. Allo stesso modo i ricami floreali diventano tridimensionali, realizzati in organza tagliata al laser con assemblaggio manuale, oppure in paillettes sagomate a mano che si muovono liberamente intorno al corpo. Una sensazione di protezione e ricercatezza nei capispalla che si contrappone a chiffon, ruche, pizzi, dove la sera sposa la quotidianità.Il Morsetto si fa ancora una volta protagonista, applicato alla pelle scamosciata per rendere omaggio al legame tra le maison e il mondo equestre. Il denim è rilassato, e i movimenti si trasformano in virtù delle scarpe basse: ballerine e creeper. Nel frattempo, i simboli dello stile britannico — i tartan, la tradizione sartoriale — e gli emblemi Gucci vengono ripensati, infusi con nuova energia per una nuova generazione, un’epoca diversa. Gli scozzesi sono reinterpretati con frange ricamate di perline finissime, le loro forme grafiche animate come mai prima. Ispirata all’Italia dei primi anni Settanta, la borsa Gucci Blondie, in pelle o in tela, contrappone preziosità e utilitarismo: portata a spalla, il suo emblematico logo è rivestito in pelle o applicato con una tecnica mutuata dalla gioielleria Gucci.

  • Militari estoni Nato in Ucraina, il pericolo di trasformarli in bersagli legittimi
    by Sergio Barlocchetti on 14 Maggio 2024 at 14:30

    Secondo diverse fonti dirette il governo estone starebbe valutando l’opportunità di inviare un contingente nell’Ucraina occidentale con compiti prevalentemente di supporto alle truppe di Kiev. Di fatto lontano dal fronte, ma con lo scopo di occuparsi della logistica permettendo così allo Stato maggiore ucraino di liberare risorse da mandare al fronte. A parlarne per primo è stato il consigliere per la sicurezza nazionale Madis Roll, specificando tuttavia che il provvedimento, se fatto soltanto da parte estone, non avrebbe il consenso ampio che invece raggiungerebbe se fosse avvallato da una missione Nato organizzata per “mostrare una più ampia combinazione di forza e determinazione.” Roll il dieci maggio scorso, dal palazzo presidenziale, aveva dichiarato: “Le discussioni sono in corso e dovremo valutare tutte le possibilità senza limitare a prescindere le azioni che possiamo fare”. Inoltre, il funzionario ha sottolineato come le nazioni facenti parte dell’Alleanza Atlantica e attualmente contrarie a questo tipo di missioni, in futuro potrebbero cambiare idea. Secondo la costituzione dell’Estonia, il capo delle Forze armate è il presidente, oggi Alar Karis. Per Tallin la mossa sarebbe però soltanto un’estensione e ufficializzazione di quanto sta già accadendo, con un alto numero di volontari estoni che stanno già combattendo in Ucraina dalla primavera del 2022. A riportare il tema dell’invio di militari alla cronaca è stato il capo delle forze di difesa, il generale Martin Herem, la settimana scorsa, quando aveva dichiarato che mesi fa c’erano state discussioni in ambito militare a proposito di questa opzione ma con ampie rassicurazioni che i militari dell’Esercito estone avrebbero svolto compiti come servizi medici, logistica o difesa aerea per alcune città occidentali. Ospedali a parte, gli altri incarichi trasformerebbero comunque queste truppe in bersagli legittimi da parte delle forze russe. Del resto, il primo ministro Kaja Kallas nel marzo scorso pareva aver accolto positivamente l’ipotesi di Emmanuel Macron per l’invio di soldati, giustificando le parole dell’inquilino dell’Eliseo, sottolineando che non si riferiva specificamente all’invio di truppe in combattimento. Tale posizione è condivisa anche dal primo ministro lituano Ingrida Šimonytė, che recentemente ha dichiarato al Financial Times di essere disposto a inviare truppe lituane in Ucraina “per addestrare” le forze di Kiev, prevedendo anche l’escalation militare russa. Diverso il pensiero del presidente della commissione per gli affari esteri Marko Mihkelson, che unendosi alle dichiarazioni di Herem e Roll, già in inverno aveva dichiarato alla testata specializzata Breaking Defense che le nazioni europee “devono iniziare a pensare a una coalizione di volenterosi per aiutare più direttamente Kiev, potenzialmente con forze di combattimento diretto”. Attualmente le forze estoni (Esercito, Marina e Aeronautica) contano 7.700 soldati in servizio e 80.000 riservisti addestrati dei quali circa 39.000 in stato di prontezza rapida, ma ha il potenziale di leva per arruolare 216.000 uomini e circa 260.500 donne. L’aeronautica militare estone (Õhuvägi) conta 1570 unità ed ha ospitato velivoli di diverso tipo operanti con forze Nato nelle costanti missioni di polizia aerea compiute nel Baltico. Tale situazione mostra che, mentre l’Italia, la Germania e altre nazioni hanno chiuso con fermezza a qualsiasi possibilità d’invio di truppe, è evidente che all’interno della Nato esistono correnti neutrali e interventiste, sebbene ogni membro dell’Alleanza sia libero di inviare forze dove ritiene necessario per i propri interessi nazionali. È anche comprensibile che le nazioni confinanti con la Russia temano un’iniziativa da parte di Mosca, ma il punto è come sarebbe applicato l’articolo Cinque del Trattato che prevede che un attacco armato contro uno Stato membro sia considerato quale attacco diretto contro tutte le parti, impegnando ognuna ad assistere la parte o le parti attaccate, facendo ricorso, se necessario, all’impiego della forza armata. Dunque, qualora queste ipotetiche truppe fossero attaccate in modo diretto perché coinvolte comunque in operazioni a favore di Kiev. Con questo spettro all’orizzonte, l’ambasciatore americano in Estonia, George Kent, ha sottolineato che nessun soldato statunitense sarà inviato in Ucraina e che l’amministrazione Biden intende aiutare l’Ucraina soltanto mediante l’invio di significativi pacchetti di forniture. Differente l’atteggiamento britannico, il cui governo mantiene una posizione possibilista condizionata all’allargamento e al successo delle operazioni militari russe.

  • Incidenti cyber impossibili
    by Alessandro Curioni on 14 Maggio 2024 at 14:19

    La scorsa settimana ho rilasciato un’intervista in cui mi veniva chiesto se la tragedia della centrale di Bargi poteva essere dipesa da un incidente cyber. Ovviamente ho risposto che era possibile. Dico “ovviamente” perché da almeno 15 anni si verificano attacchi deliberati e malfunzionamenti che oggi definiamo cyber. Ho più volte scritto dei casi che si sonno susseguiti e quindi ho semplicemente confermato quanto i fatti hanno empiricamente dimostrato nel tempo. Detto questo, però, noto con un certo disappunto perché da più parti si inizia a sottovalutare il problema della cyber security. Vi sembrerà strano, visto che tutti ne parlano come un vero e proprio inarrestabile megatrend, ma ci sono dei segnali: vediamo quali. L’assenza di uno specialista in materia nel gruppo di esperti coinvolti nella perizia indica chiaramente che l’ipotesi cyber è considerata “essenzialmente impossibile”. Tuttavia, questo fatto è secondario rispetto al secondo segnale. Molti seri professionisti ed esperti cyber, colleghi che stimo profondamente, hanno commentato che la guerra russo-ucraina prima e il recente conflitto mediorientale poi hanno dimostrato come le operazioni cyber siano ancillari rispetto a quelle militari convenzionali. A questo proposito avrei un paio di questioni su cui dovremmo tutti riflettere. La prima. Un attacco cyber ha la brutta abitudine di essere pressoché invisibile oppure di emergere soltanto dopo molto tempo. Un esempio di scuola è rappresentato dal “padre di tutti i malware” passato alla storia con il nome di Stuxnet. Progettato per sabotare il programma di ricerca nucleare iraniano, la diabolica creatura fu scoperto nel 2010 ovvero un anno dopo la data del suo rilascio. Veniamo ora alla seconda e più importante. Se c’è una cosa che le armi cyber hanno dimostrato è di avere una capacità distruttiva che, con il progredire della digitalizzazione globale, si sta sempre più avvicinando a quello delle armi nucleari. Cito a questo proposito gli eventi combinati del 2017, anno in cui si diffusero in rete i malware Wannacry e NotPetya. Tanto per dare un’idea il primo mise in ginocchio il sistema sanitario inglese, il secondo fece il giro del mondo in meno di 8 ore colpì indiscriminatamente i sistemi di migliaia di organizzazioni tanto da passare alla storia come il malware che ha causato il maggior anno economico di sempre. In entrambi i casi le indagini successive parlarono di attacchi sponsorizzati da stati, che furono a loro volta vittime della propria arma. Immaginando per un istante che l’idiozia non regni sovrana, Wannacry e NotPetya hanno dimostrato che quando si lanciano armi di questo tipo è molto probabile che si finisca per esserne vittime. In altre parole, il “fuoco amico” può essere infinitamente più letale di quello nemico. La logica, quindi, suggerisce che non sia il caso di usarle. Tuttavia, questo non significa l’impossibilità di eventi cyber con conseguenze catastrofiche, semplicemente racconta di un certo grado di improbabilità. In definitiva prima dell’11 settembre 2001 un evento come l’attentato alle Torri Gemelle era semplicemente considerato impossibile, dopo non più. Forse possiamo evitare di ripetere l’esperienza.TUTTE LE NEWS DI TECNOLOGIA

Lascia un commento

WP Radio
WP Radio
OFFLINE LIVE